di Oswald J. Smith
Capitolo 2:
Non v'è distinzione
1. O l'uno o l'altro
1.a Il grande
diluvio
1.b Le città
della pianura
1.c I
primogeniti d'Egitto
2. Tutti colpevoli
2.a Una catena
di dieci anelli
3. Il più grave
dei peccati
3.a Non si
tratta della gravità del peccato
4. Affermazione di
un soldato
1. O l'uno o l'altro
In Romani 3:22,23 è
scritto: «Non
vè distinzione, difatti, tutti hanno peccato e son
privi della gloria di Dio».
Parole strane, ma vere! Che
cosa significano?
Oggi, in questo
mondo, ci sono solo due
tipi di
persone:
I colpevoli e
glinnocenti
I salvati ed i
perduti
I
peccatori ed i santi.
Caro amico, tu
appartieni agli uni o agli altri; sei
un vero cristiano o non lo sei.
Anche le
vie sono due:
Una LARGA,
che conduce alla rovina e alla morte
Laltra STRETTA,
che conduce al Cielo e alla Vita.
Tu stai camminando
sulla prima o sulla seconda.
Non esiste una via intermedia: vai
verso il Cielo o verso la perdizione.
E ancora, in questo
mondo luomo può avere due
padroni:
Iddio o il diavolo;
tu
servi il Primo o il secondo; luomo «non
può servire a due padroni»
A quale dei due servi?
Non
si tratta di sapere se sei stato buono o
cattivo; se ti consideri un grande
peccatore o no.
Si tratta solo di sapere se appartieni al
gruppo indicato dalla parola «COLPEVOLI»,
o a quello indicato dalla parola «NON
COLPEVOLI».
|
Il tuo nome potrebbe essere scritto nei registri di
una chiesa o anche di mille chiese;
potresti essere un operaio molto attivo nel
ministerio;
potresti
aver fatto anni ed anni di dure penitenze per qualche
peccato commesso, ...
ma tutto ciò non
avrebbe alcuna importanza;
se non sei salvato, sei
colpevole;
su di te cè la
maledizione di Dio;
tu appartieni al gruppo delle
persone che camminano per la via LARGA, che conduce alla
perdizione.
Anche se avessi la migliore
cultura e fossi la persona più nobile ed importante
della terra, ma
non fossi salvato, Dio
ti porrebbe ugualmente nel numero dei COLPEVOLI.
1.a Il grande
diluvio
Quale terribile immagine si
presenta alla nostra mente quando pensiamo al grande
diluvio che inondò la terra e distrusse il genere umano,
ad eccezione di Noè e di quanti erano con lui
nellarca!
Vi erano anche allora quelli che
erano vissuti con una certa onestà, che non erano stati
cattivi, ma anche questi furono sommersi dalle acque come
i più depravati peccatori della terra.
Vi furono soltanto due
gruppi:
quelli che
erano nellarca, e quelli
che non vollero entrare in essa.
Non ebbe alcuna
importanza il fatto che essi non avevano commesso gravi
peccati e che avevano vissuto una vita irreprensibile: avevano
disubbidito a Dio non accettando lavvertimento di
Noè ed il consiglio di entrare nellarca della
salvezza.
Per essi cera una sola
alternativa: o larca o la morte.
Quanto pentimento! Quante
lacrime amare! Mentre si arrampicavano sulle vette delle
montagne più alte nella vana speranza di sfuggire alla
morte!
Era troppo tardi! Non cera
più scampo: tutti dovevano morire,
perché non erano entrati
nellarca della salvezza come aveva comandato il
Signore.
Morivano non
perché avevano ucciso o perché avevano commesso
qualche altro grave delitto, ma
perché avevano disubbidito;
e anche tu morrai non per i peccati più o meno
gravi che puoi aver commesso, ma
perché hai rifiutato la sola Speranza che ti era
stata offerta.
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«Come
scamperemo noi se trascuriamo una così grande salvezza?». Così esclama Paolo
in Ebrei 2:3.
E il Salmo 9:17: «Gli empi se
nandranno al soggiorno dei morti, sì, tutte le
nazioni che dimenticano Iddio».
È Parola di Dio.
Potresti
aver condotto una vita esemplare; potresti non
aver commesso mai uno di quei peccati che vengono
chiamati «debolezze giovanili»; ma se hai
trascurato la salvezza, se non sei
entrato nellarca che è Gesù Cristo, sei
COLPEVOLE e perciò perirai. |
1.b Le città
della pianura
Pensi che quando Dio
distrusse Sodoma e Gomorra (le due città della pianura
che erano state preferite da Lot), gli abitanti di esse
fossero tutti dei malvagi e dei depravati?
Non erano certamente tutti dei criminali; non erano tutti
ugualmente depravati davanti a Dio, eppure
furono considerati tutti colpevoli e tutti vennero puniti.
Quando cadde fuoco e
zolfo dal cielo, perirono tutti: uomini e donne; piccoli
e grandi; giovani e vecchi; buoni e cattivi.
Tutti erano nella città travolta
dallira di Dio; tutti si trovavano nel
gruppo dei COLPEVOLI.
1.c I
primogeniti d'Egitto
Nessuno potrebbe
pensare che i primogeniti dEgitto fossero tutti
dei peccatori depravati.
Molti,
senza dubbio, erano delle ottime persone, forse i
migliori della terra dEgitto; tra essi
cerano sacerdoti, uomini di Stato,
guerrieri, filosofi e poeti.
Eppure Dio disse: «Quandio
vedrò il sangue, passerò oltre» (Esodo
12:13).
E fu risparmiata ogni famiglia
segnata col sangue, mentre tutte le altre vennero colpite.
Anche qui, dunque, notiamo due
gruppi: quello
protetto dal sangue e quello
che non lo era.
Fratello
carissimo, sei tu ricoperto dal
sangue di Gesù Cristo?
Ricorda quel che è scritto:
«È
il sangue che fa lespiazione» (Levitico 17:11). Ed
anche: «Senza spargimento di
sangue non cè remissione» (Ebrei 9:22).
Dio
ha detto molto chiaramente, e a nessuno è lecito
alterare le Sue parole, «Quando
io vedrò il sangue, passerò oltre».
Se
non sarai protetto dal sangue divino di Gesù
perirai: su di te cadrà il giudizio divino.
Non si sfugge: davanti a te
hai la morte e leternità. |
2. Tutti
colpevoli
Nelle grandi prigioni di
questo mondo puoi trovare riunite tutte le diverse
gradazioni del delitto: da colui che ha ucciso un uomo,
al semplice obiettore di coscienza; da chi
più e più volte ha macchiato le sue mani col sangue del
fratello, a colui che non ha voluto prendere le armi per
uccidere il fratello.
Tutti sono stati
dichiarati colpevoli, perché tutti hanno violato le
leggi del loro paese; tutti sono stati condannati.
Per affogare, non è
necessario che luomo vada per chilometri
sottacqua: basta che questa copra appena la sua
testa.
Il
cavallo che riesce a farsi un piccolo passaggio nella
staccionata che lo tiene chiuso, acquista libertà
come laltro che labbatte completamente.
Un solo peccato
potrebbe tenerti lontano da Dio e farti appartenere al
gruppo dei COLPEVOLI
e dei perduti,
proprio come se ne avessi commessi moltissimi e
gravissimi.
Dio, infatti, ha detto:
«Chiunque
avrà osservato tutta la legge, e avrà fallito su un sol
punto, si rende colpevole su tutti i punti» (Giacomo 2:10).
Non credi tu alla Parola di
Dio? Pensaci, mancare anche in un sol
punto, violare anche uno
solo dei comandamenti di Dio, commettere
anche un solo peccato, è come
trasgredire tutta la legge.
2.a Una catena
di dieci anelli
Immagina che io stia appeso
ad una catena di dieci anelli. Allimprovviso questa
si spezza ed io cado.
Esaminando
la catena, vedo che uno solo degli
anelli non ha sostenuto il mio peso
e si è spezzato: tutti gli altri sono intatti.
La stessa cosa accade col
peccato: noi siamo sostenuti e guidati da una
legge che ha nome I DIECI
COMANDAMENTI.
Se violiamo anche uno solo di
questi comandamenti, saremo perduti perché avremo
violato tutta la legge.
«Chiunque
avrà osservato tutta la legge e avrà fallito in un sol
punto, si rende colpevole su tutti i punti».
Non hai mai
commesso un peccato?
Non
ti domando quale peccato,
perché ciò non
avrebbe alcuna importanza.
Se
ti senti colpevole anche di un solo peccato,
lira dellOnnipotente è sospesa sul
tuo capo; sei sotto la condanna.
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3. Il più
grave dei peccati
Forse
dirai che non ti senti colpevole, che non hai commesso
mai dei peccati gravi.
Ebbene, io ti dico,
invece, che tu hai commesso il peggiore dei
peccati, il peccato più grave che possa
commettere luomo: tu
hai rigettato il Signore Gesù Cristo.
Hai rigettato il Suo amore;
hai ignorato il Suo sacrificio; hai calpestato il
Suo sangue prezioso; hai rigettato lofferta
della Sua misericordia.
In una parola, hai commesso il
peccato dincredulità; quello
che la Bibbia considera il più grave di tutti i
peccati, perché è un peccato che rivela
lingratitudine del cuore umano.
Dio ti ha offerto
in dono il Suo divin Figliuolo e tu, ingrato, hai
rifiutato il Dono.
|
«Quando sarà venuto lo Spirito Santo
disse Gesù - convincerà il mondo
al peccato» (Giovanni
16:8).
Di che peccato si tratta?
Di omicidio, di adulterio, di furto? No!
«Quanto al peccato, perché
non credono in me» (Giovanni
16:9).
Lincredulità! Ecco il più
grave dei peccati!
Non offenderesti mai un tuo
amico rigettando il dono che ti offre; e
non ti curi di offendere Iddio rifiutando il Dono dal
quale dipende la tua eterna salvezza?
Se
non sei salvato, in questo momento, sei colpevole
dincredulità;
hai commesso il peggiore dei
peccati. |
3.a Non si
tratta della gravità del peccato
Non ci riferiamo alla maggiore o
minore gravità del peccato da te commesso, ma al
tuo atteggiamento verso Gesù.
Lo
hai accettato come tuo Salvatore?
Non potrebbe esserci domanda
più importante di quella che fece Pilato: «Che
farò dunque di Gesù detto Cristo?» (Matteo 27:22).
È
la tua relazione con Cristo che determinerà la
tua sorte eterna.
Che
cosè per te Gesù? |
Sei convinto della tua
colpevolezza? Ti rendi conto che anche un solo peccato
potrebbe tenerti lontano da Dio?
Dici, forse, che ciò non è giusto, ma comprendi che il
Cielo è «un
luogo preparato per persone preparate».
Non sarebbe giusto che Dio ti lasciasse entrare in Cielo
con i tuoi peccati. Saresti, allora, un essere
infelicissimo. Come ti sentiresti vicino ai santi che
saranno in quel Luogo?
Non ti sarebbe possibile godere il Cielo; staresti meglio
vicino a persone che ti sono state compagne nel peccato.
Per andare nella città
di Dio, nel Regno dei beati, devi essere preparato: devi
possedere una nuova
natura;
devi nascere
di nuovo.
Ricordati
che niente dimmondo ed empio può entrare in Cielo;
solo «i puri di cuore
vedranno Iddio» (cfr. Matteo
5:8).
Quando ci renderemo conto
della infinita santità di Dio, comprenderemo qualche
cosa della bruttezza del peccato.
4. Affermazione
di un soldato
Ho letto in una rivista
questa affermazione di un soldato: «La guerra sta
facendo una gran cosa: toglie lipocrisia dal cuore
degli uomini. Oggi ci lamentiamo apertamente dei nostri
mali e bestemmiamo, ma Dio certamente ci comprende ed il
sacrificio che stiamo facendo è superiore ad ogni nostro
peccato».
Quanto poco conosceva
Iddio questo povero soldato!
Tutto
il sangue degli uomini non riuscirebbe a
cancellare neppure uno dei peccati che si possono
commettere.
Se egli avesse esaminato la Parola
di Dio, si sarebbe accorto che anche il più piccolo dei
peccati, al cospetto di Dio, è più grave di tutti i
sacrifici umani messi assieme.
«Poiché Dio farà venire in giudizio ogni opera,
tutto ciò chè occulto, sia bene sia male» (Ecclesiaste
12:16).
Ed anche «dogni
parola oziosa che avranno detta, gli uomini renderan
conto nel giorno del giudizio» (Matteo
12:36).
Ad
eccezione del Sangue dell Uomo-Dio, nulla
potrà cancellare il peccato. |
Pietro
riconobbe la sua indegnità solo quando vide e
riconobbe Gesù; fu allora che egli gridò: «Signore,
dipartiti da me, perché son uomo peccatore » (Luca 5:8)
E
fu solo quando gli apparve la santità di Dio che il
profeta Isaia esclamò: «Ahi,
lasso me, chio son perduto!» (Isaia 6:5).
Anche
Giobbe, luomo che Dio stesso dichiarò giusto e
santo, dopo che satana e gli amici avevano cercato di
trovare in lui delle debolezze, anche Giobbe, dico,
riconobbe e confessò apertamente di essere un povero
peccatore dinanzi alla infinita santità di Dio: «Il
mio orecchio aveva sentito parlare di Te, ma ora
locchio mio tha veduto. Perciò mi
ritratto, mi pento sulla polvere e sulla cenere» (Giobbe
42:5,6).
O povero peccatore, che farai quando
ti troverai alla presenza di Dio?
Come il pulviscolo che si
rende visibile solo quando viene attraversato da un
raggio di sole, così la vita peccaminosa che non avverti
ti apparirà in tutta la sua bruttezza quando sarai
davanti al Sole divino, al Santo, al Giusto.
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